Nei primi mesi di pandemia non siamo stati chiusi come esercizio per decreto ma il buon senso ha indotto la nostra categoria a ridurre l’ attività professionale alle sole urgenze non indifferibili in attesa di poter comprendere e come affrontare il rischio di contagio da Covid 19,in attesa di recepire le direttive nazionali dagli organi competenti su come fare prevenzione attuando le giuste misure igieniche di contrasto, in attesa di essere edotti su come sanificare gli ambienti di lavoro prima, durante e dopo le nostre prestazioni odontoiatriche, per essere sicuri a quali DPI Dispositivi di Protezione Individuale affidarci ed indossare e quanto altro utile per il proseguo della nostra professione in totale sicurezza per noi, per i nostri dipendenti, per i nostri pazienti.
Ci siamo limitati alle sole prestazioni urgenti e non rinviabili, abbiamo mantenuto un contatto telefonico continuo con i nostri assistiti già in cura presso la nostra struttura seguendo la loro condizione di salute, generale ed odontoiatrica.
Abbiamo, in questo primo periodo di ansia e paure, ridotto le ore destinate alla parte clinica della professione avendo a disposizione più tempo da destinare all’aggiornamento.
Abbiamo cercato di aggiornarci precocemente su come evitare possibili contagi, a come fare formazione al nostro staff, su come organizzare la nuova realtà lavorativa dalle nuove tempistiche di lavoro che sono inesorabilmente allungate e cambiate.
Ci siamo messi alla ricerca frenetica dei DPI necessari e più adeguati, nei primi giorni di pandemia di difficile reperimento e dai costi esorbitanti.
Ci siamo impegnati a disporre ed organizzare gli ambienti per renderli più idonei al fine di garantire il distanziamento raccomandato.
Abbiamo riordinato gli stessi liberando le unità operative da tutto quanto non strettamente necessario al fine di avere le superfici in esse più libere e quindi di più facile sanificazione.
Abbiamo assicurato alle sale operative il necessario ricambio di aria durante le nostre prestazioni operando o con finestre completamente aperte, ma munite di opposite zanzariere, o installando appositi aspiratori.
Abbiamo creato opportune zone di vestizione e svestizione, sia per gli operatori che per i nostri pazienti.
In esse, aree ben delimitate ed evidenziate, mettiamo a disposizione gli opportuni DPI per consentire il corretto accesso e per assicurare la sicurezza all’interno dello studio fino al termine delle prestazioni e al congedo del paziente. Ci siamo organizzati a creare una scaletta di priorità razionalizzando l’agenda nel dare priorità alle urgenze, disponendo gli appuntamenti secondo anche l’età dei nostri assistiti, favorendo nelle prime ore della nostra giornata lavorativa i pazienti più anziani e i più fragili.
Abbiamo suddiviso il planning dello studio in appuntamenti ben distinti e particolareggiati per tipologia di intervento destinando quelli a fine giornata e con pause più lunghe alle prestazioni con maggiore aerosol.
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Tutto questo al fine di mettere in atto tutte le raccomandazioni proposte dal nostro Ordine Professionale e suggerite dal tavolo tecnico del Ministero della Salute e di mantenere alti gli standard di sicurezza del nostro studio.
Da sempre e ancor di più dall’ inizio della pandemia Covid19 l’accesso alla nostra struttura è consentito solo per appuntamento programmato. Il pz contatta telefonicamente la nostra segreteria e in questa stessa occasione, concordato l’appuntamento, risponde a domande di un questionario informativo ( Triage Telefonico ) con cui si identifica e si prendono le prime informazioni sul suo stato di salute, se ha avuto contatto diretto con soggetti Covid positivi, se ha sempre rispettato le misure igieniche raccomandate di distanziamento sociale e l’utilizzo di mascherina, il tutto al fine di ridurre a minimo la possibilità del contagio all’interno del nostro studio.
Concordata la data, convenuti sull’orario di accesso al nostro studio, il pz si presenta da solo e non accompagnato, munito di mascherina, dove viene accolto in un’area riservata alla ricezione opportunamente delimitata.
In questa zona gli si rileva la Temperatura corporea, ripone i suoi oggetti personali i cappotti e gli accessori in apposite buste di plastica monouso, gli si vengono consegnati gli opportuni DPI, lo si invita a disinfettare le mani con una soluzione idroalcoolica.
Superata questa prima fase di accesso, sempre nella zona di ricezione, gli si sottopone in forma chiara, leggibile e scritta il questionario dinamico (Triage in studio) e lo si informa dalle regole da rispettare all’interno della nostra struttura, lo si invita a silenziare il cellulare e a lasciarlo all’ingresso insieme agli altri oggetti personali.
Gli si sottopone inoltre una autocertificazione con cui lo stesso sottoscrive e dichiara di voler rispettare le indicazioni da noi suggerite, di aver compreso in maniera chiara e comprensibile come accedere nelle unità operative, di aver adeguatamente e attentamente risposto alle domande del questionario e si impegna a informare l’odontoiatra su ogni possibile variazione del suo stato di salute. Nelle sale operative il pz accede con mascherina e con gli altri dispositivi di protezione individuali consegnati all’ingresso e, accomodato in poltrona, lo si invita a fare sciacqui con soluzione disinfettante a base di acqua ossigenata diluita all’1% e sciacqui e gargarismi con una soluzione disinfettante a base di Clorexidina digluconato al 0,20% per un minuto.
Durante le fasi operative si cerca di limitare con le apparecchiature elettromedicali la formazione di aerosol utilizzando la doppia aspirazione chirurgica e, quando possibile, la diga di gomma; inoltre è opportuno limitare le nostre prestazioni alla sola terapia programmata. Tra un pz ed un altro lasciamo arieggiare per almeno 15 minuti la sala operativa; se possibile operiamo con le finestre aperte per garantire il massimo ricambio di aria.
Il pz, al termine della prestazione, va congedato in una opportuna zona dove lascia i DPI e riprende in consegna la busta di plastica monouso sigillata contenente i propri beni personali.
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